Cosa vedere nel Salento: ecco 10 luoghi da non perdere a Lecce e dintorni. Il Salento è una delle mete più amate d’Italia per le acque limpide del suo mare, le spiagge bianche e la sua intensa vita notturna. Il Salento è però molto più di tutto questo, è un luogo incantato dove alla bellezza della natura si accompagna anche il fascino di paesi e città. Dalla campagna arsa dal sole fino agli antichi centri storici con le loro facciate barocche, dalle masserie alle cattedrali e ai castelli, il Salento è costellato di angoli pieni di suggestioni e di storia nei quali è facile perdersi e farsi trasportare dalla fantasia. Lecce, Otranto, Nardò, Galatina, Ostuni sono tantissimi i luoghi imperdibili dove toccare con mano tutta la ricchezza di questa terra generosa e ammirare cosa la sapienza e l’abilità dei suoi abitanti abbia saputo creare nel corso dei secoli.
Ecco 10 tappe da non perdere nel vostro viaggio in Salento.
1. La Cattedrale di Lecce
Nel cuore del centro storico di Lecce si trova la splendida cattedrale di Santa Maria Assunta. Questa chiesa è sicuramente il monumento più conosciuto della città salentina. La sua costruzione è cominciata nel XII secolo, ma la cattedrale ha poi conosciuto numerosi cambiamenti fino ad avere l’aspetto attuale che ne fa uno dei capolavori più apprezzati del cosiddetto barocco leccese. La cattedrale di Lecce ha due facciate principali, una che dà direttamente su piazza del Duomo e l’altra verso un ingresso laterale anche se tra le due è decisamente al prima quella più immortalata e più scenografica. All’interno la cattedrale ha pianta a croce latina ed è divisa in tre navate riccamente decorate.
La Cattedrale di Lecce. Foto Wikipedia/Paride812. La basilica di Santa Croce a Lecce
Considerata, assieme all’attiguo ex convento dei Celestini, il più fulgido esempio del barocco leccese, la basilica di Santa Croce rappresenta una delle tappe obbligate alla scoperta di Lecce. La costruzione della basilica di Santa Croce cominciò nel 1549, ma i lavori proseguirono per quasi un secolo seguendo tutti i canoni della nuova fiorente arte della città grazie anche alla partecipazione di tutti i più grandi architetti della Lecce cinquecentesca e seicentesca che diedero vita a un palinsesto unico per bellezza e varietà di stili. Tanti gli autentici capolavori che si possono ammirare visitando la basilica tra cui il portale principale, il fregio cristologico e il cartiglio che indica la dedicazione della chiesa “a Dio e al Vessillo della Croce”.
La basilica di Santa Croce a Lecce. Foto Wikipedia/Tango71743. Il Teatro romano di Lecce
Assieme al grande anfiteatro di piazza Sant’Oronzo, il teatro romano è una delle più importanti testimonianze della città di Lupiae, l’antica Lecce. Il teatro romano viene fatto risalire all’epoca augustea e si trova in via Arte della cartapesta, nel centro storico della città, ha un diametro esterno di circa 40 metri e poteva ospitare fino a 5mila spettatori. Il teatro è stato riportato alla luce durante alcuni lavori di scavo negli anni Venti del XX secolo e oggi molti dei reperti rinvenuti sono ospitati nel vicino museo. Le sorti del teatro, come detto, sono state legate a doppio filo a quelle del più grande, e famoso, anfiteatro. Di pianta ellittica questo maestoso edificio si trova nel cuore della città vecchia.
Il Teatro romano di Lecce. Foto L. Piovesan4. Il Museo Archeologico Sigismondo Castromediano di Lecce
Questo museo porta il nome del suo fondatore, Sigismondo Castromediano, un patriota, archeologo e letterato leccese che nel 1868 diede vita a quello che oggi è il più antico museo pubblico della Puglia con l’obiettivo di raccontarne, attraverso l’esposizione di preziosi reperti, la storia dalla preistoria alla civiltà messapica e a quella romana fino ad arrivare all’arte del XX secolo. Passeggiando per le sue sale è possibile non solo approfondire le vicissitudini che hanno interessato il Salento, ma anche apprezzare una ricca pinacoteca che raccoglie dipinti risalenti per lo più tra il XV e il XVIII secolo.
Il Museo Archeologico Sigismondo Castromediano di Lecce. Foto Puglia Musei5. Il Castello Episcopio di Grottaglie
Proprio a ridosso del quartiere delle ceramiche, nel cuore di Grottaglie si trova uno dei suoi simboli più conosciuti e ammirati. Per secoli il castello Episcopio fu il simbolo del potere dei vescovi tarantini su queste terre, oggi con il suo profilo inconfondibile, dominato dalla massiccia torre interna, continua a stagliarsi sopra la città. Al suo interno, nelle antiche stalle si trova il Museo della ceramica che espone oltre 500 opere, databili a partire dall’VIII secolo avanti Cristo che raccontano l’evolversi storica e artistica di questa antica arte da sempre tanto importante e tanto centrale per le vicende di Grottaglie.
Il Castello Episcopio di Grottaglie. Foto di Emma Romanazzi Dazzi6. La basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina
Dimenticate le ricche decorazioni barocche che, da Lecce a Nardò, si possono trovare in tante città e paesi del Salento, il fascino della basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina è di tutt’altro genere, ma non per questo di minore impatto. Risalente alla seconda metà del XIV secolo, la basilica è considerata da molti storici come una delle chiese più caratteristiche dell’Italia meridionale proprio grazie alla sua commistione di stili romanico e gotico che si alternano senza che mai uno prenda il sopravvento sull’altro. Dall’austera facciata fino alla maestosa parte interna, la basilica ha molto da offrire agli amanti della storia dell’arte, soprattutto grazie ai numerosi affreschi che adornano tutte le pareti.
La basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina. Foto Wikipedia/Jacobus7. La Chiesa madre di Galatina
Conosciuta anche come chiesa matrice o, più semplicemente, Duomo, è dedicata agli apostoli Pietro e Paolo e, sebbene le sue origini siano più antiche, risale alla prima metà del XVII secolo. Costruita in pietra leccese segue i canoni dello stile tardo barocco e si staglia imponente su piazza San Pietro. All’interno si possono ammirare numerosi pregevoli affreschi tra cui quelli che adornano la volta e che raccontano della vita di San Pietro così come i diversi altari in marmi policromi. Di particolare interesse è quello dell’antica cappella del Sacramento, distrutto dal terremoto del 1701 e rifatto, dove si può ammirare la statua dell’Immacolata.
La Chiesa madre di Galatina. Foto Alexander von Loon8. Le chiese di Nardò
Nardò è forse il posto che meglio racchiude in sé le tante sfaccettature del Salento. Qui, a due passi dalla costa ionica, la natura rigogliosa la fa da padrona non solo regalando scorci davvero unici, ma allo stesso tempo anche esaltando e proteggendo i tanti tesori conservati all’interno del paese. Nardò può vantare alcuni dei migliori esempi del barocco leccese che si possono scoprire semplicemente passeggiando tra le sue vie caratteristiche. Sono tantissime le chiese e i monumenti che impreziosiscono il centro storico di quella che è considerata la “città gioiello della Puglia”, tra questi è impossibile non citare la cattedrale di Santa Maria Assunta con il suo splendido ciclo di affreschi, la chiesa di San Domenico e quella della Madonna del Carmine.
La chiesa dell’Immacolata di Nardò. Foto Wikipedia/Lupiae9. Ostuni
La città bianca che si specchia nel mare color del cristallo. Pittoresco, incantato, suggestivo, qualsiasi aggettivo si scelga per definire Ostuni sarà sempre comunque riduttivo per trasmettere la sensazione che si prova la prima volta che ci si trova a passeggiare per il dedalo di strade che forma il suo centro storico. Quasi fosse una casbah araba tanto è intricato il suo disegno, la città vecchia di Ostuni è ricco di stradine e piazzette incorniciate da case dalle pareti bianche di calce. Si tratta però solo di un’apparente mancanza di colore perché le candide pareti in realtà riescono a illuminare e a esaltare tutto ciò che hanno accanto, dai vasi di fiori alle insegne delle botteghe artigiane.
Ostuni10. Il castello di Otranto
Questa imponente fortezza aragonese domina la città e offre una visuale a 360 gradi sia sulla costa che sull’interno. Reso celebre dall’omonimo romanzo di Horace Walpole del 1764, il castello di Otranto è uno dei luoghi più visitati dell’intero Salento. Il castello è delimitato su tutti i lati da un profondo fossato che viene superato all’ingresso con un ponte, oggi con arco in pietra, ma probabilmente in origine di tipo levatoio. Al suo interno sono ospitate varie esposizione che, dai sotterranei fino all’ultimo piano, sono dedicate alla storia e all’arte locale, all’opera di Walpole, il primo romanzo gotico della storia, e a molto altro ancora.
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